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Medici agiscono secondo coscienza ed effettuano la trasfusione di sangue sulla donna in coma il cui marito aveva rifiutato il trattamento perché osservanti geovisti

21 Ottobre 2015

Salvata la Testimone di Geova di Modena: effettuata la trasfusione

Modena. La paziente era entrata in una fase critica e i medici hanno agito secondo coscienza nonostante il rifiuto del marito

di Stefano Totaro

MODENA. Scienza e coscienza. Quella donna era entrata in una fase critica e di fronte al bivio ineluttabile tra la vita e la morte i medici hanno scelto per la vita. Non potevano tirarsi indietro e così hanno fatto: le hanno effettuato una trasfusione di sangue. Un intervento in questo caso salvavita ma comunque diffuso, vien da dire pressoché di routine in certi casi in presenza di patologie specifiche che lo prevedono.

TRASFUSIONE SOTTO ACCUSA. Ma non in questo. Questa trasfusione era finita sul banco degli imputati, sul confine tra due volontà precise, quella di salvare una vita e quella di obbedire alla fede che anima un credo e che quindi ha delle sue proprie regole. Tra queste, trattandosi di Testimoni di Geova, di non mischiare il sangue, di non effettuare quindi alcuna trasfusione con sangue di altre persone. È il caso di questa coppia, marito e moglie, due fervidi credenti questa confessione.

Purtroppo la donna, che è ricoverata all’ospedale di Baggiovara, da tempo è in coma e per questo il giudice ha nominato il marito suo amministratore di sostegno. Essere amministratori di sostegno significa avere la facoltà, perchè in precedenza così è stato da entrambi stabilito, di prendere decisioni fondamentali qualora l’altro non possa più farlo, non sia più in grado nè di intendere nè di comunicare.

CONIUGE OSSERVANTE.E il coniuge, fedele alla linea della sua confessione, ha detto no alla possibiltà di sottoporre la moglie ad una trasfusione di sangue. I medici hanno spiegato la gravità del caso, la necessità, l’opportunità e il rischio fondatissimo che senza la trasfusione la donna potesse andare incontro al decesso.

Ciononostante il rifiuto del marito tutore è stato confermato.

Poi ieri la svolta. Di fronte ad una crisi, ad un aggravarsi dello stato già gravissimo della donna, i medici hanno agito da medici, secondo coscienza. E hanno praticato la trasfusione alla paziente evitando così che morisse.

RISERBO AUSL. Sulla vicenda l’Ausl mantiene il più stretto riserbo: nessuna informazione, nessuna dichiarazione, nessun comunicato ufficiale. È una vicenda che sicuramente avrà degli strascichi, probabilmente anche giudiziari. Del resto, anche se è la prima volta a Modena, questi casi in Italia si sono nel tempo presentati e sempre hanno scatenato polemiche e aperto ricorsi giudiziari.

Come abbiamo raccontato ieri, di fronte a questo caso con paziente Testimone di Geova e il conseguente rifiuto di sottoporre il malato ad una trasfusione, i medici di Baggiovara hanno avvisato la direzione generale dell’Ausl che ha messo in moto la cosiddetta procedura di “volontaria giurisdizione”.

L’azienda sanitaria modenese ha cioè percorso l’unica strada possibile: ha contattato il Tribunale civile per cercare un giudice, una autorità al quale sottoporre la questione sottolineando il caso.

PERICOLO DI VITA. E cioè il rischio di vita della paziente e le probabili conseguenze di una mancata trasfusione. Non solo: chiedendo pure un parere che in qualche modo autorizzasse a procedere alla trasfusione anche a fronte del diniego del marito-tutore.

Una procedura di “volontaria giurisdizione” o, come la si vuole leggere, una specie di opportuna “liberatoria”, un’autorizzazione a procedere sottoscritta in forma ufficiale da un giudice.

Ora non si sa cosa sia successo ieri, se cioè sia arrivato una specie di nulla osta dal tribunale. Dall’Ausl, come detto, soltanto silenzi.

Ma sta di fatto che la trasfusione è stata effettuata alla paziente: la donna è viva, sempre ricoverata nell’ospedale di Baggiovara in gravi condizioni. Non sono ancora note le reazioni del coniuge, che sull’argomento aveva espresso chiare opinioni.

 

FONTE: GAZZETTA DI MODENA

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2015/10/21/news/donna-salvata-effettuata-la-trasfusione-1.12300464

Dissonanza cognitiva e Testimoni di Geova: un’analisi

Settembre 2015

UN’ANALISI DI  RICHARD E. KELLY

Nel suo libro  rivoluzionario “Quando la profezia non si avvera” del 1956,  il celebre psicologo e sociologo statunitense, LEON FESTINGER, coinvolge il lettore sin dal primo paragrafo. “Un uomo che ha delle convinzioni radicate è un uomo difficile da cambiare. Ditegli che non siete d’accordo con lui e vi volterà le spalle. Mostrategli fatti o dati e metterà in dubbio le vostre fonti. Fate appello alla logica e non capirà il vostro punto di vista“.

Tale descrizione di un “uomo con convinzioni radicate” potrebbe essere applicata con molta facilità a numerosi “apocalittici” Testimoni di Geova. Poiché le intuizioni di Festinger sulla dissonanza cognitiva danno l’impressione che stesse scrivendo per i testimoni di Geova, presenterò la mia analisi in questo modo “Supponiamo che a un <<testimone di Geova>>, venga dimostrato con incontrovertibili prove che la sua credenza è sbagliata. Che succederà? Il <<testimone di Geova>>potrebbe risultare non solo saldo nella sua convinzione ma ancor più convinto di prima. Di fatto il <<testimone di Geova>> potrebbe mostrare un rinnovato fervore nel convincere e convertire altre persone alla sua idea.

In che modo e per quale motivo può essere data una simile risposta nonostante le evidenze contrarie?

Festinger nel suo libro spiega che la ragione, abitualmente, non interviene nei nostri processi decisionali. Al contrario noi ci attacchiamo alle nostre credenze e adattiamo i fatti alla nostra convenienza. Festinger descrive inoltre cinque condizioni che devono essere presenti  dopo la disconferma di una credenza.

Si tratta di queste (con le mie annotazioni):

  1. una credenza deve essere posseduta con una profonda convinzione e deve essere strettamente legata ai comportamenti del credente;
  2. la persona che ha una credenza deve essere ella stessa impegnata e aver assunto alcune importanti decisioni “come essersi separata dai propri figli per guadagnare il favore di Dio” , cosa difficile da realizzare
  3. la credenza deve essere sufficientemente precisa e connessa agli avvenimenti del mondo reale “Armageddon (la fine del mondo) verrà nel 1914, 1925, 1975, o è imminente
  4. la prova innegabile che Armageddon che non ha avuto luogo, avrà effettivamente  luogo, e che questo sia accettato e riconosciuto dal <<Testimone di Geova>> che difende tale credenza
  5. Il <<testimone di Geova>> deve aver un sostegno sociale, perché è poco probabile che un <<testimone di Geova>> isolato possa resistere a questo genere di prove contrarie alle sue credenze. Quando un <<testimone di Geova>> è impegnato in una credenza e in un tale sistema, per quanto le prove fornite possano essere precise e importanti, semplicemente lo porteranno ad afferrarsi ancor più saldamente alle sue convinzioni e ad un incremento dell’attività di proselitismo.

Tentare di ragionare con i Testimoni di Geova, rinforza le loro convinzioni. Tuttavia la dissonanza si produrrà a un certo livello.Ma come si spiega che i Testimoni di Geova manifestino l’accresciuto interesse di convincere gli altri e di sostenere la loro verità dopo l’insuccesso di una predizione?

Ecco come lo spiega Festinger:

“Dissonanza e consonanza sono relazioni esistenti tra opinioni, credenze, conoscenze dell’ambiente in cui si vive, e dei propri impegni e sentimenti. In altri termini, due opinioni o credenze, possono essere sia dissonanti o incoerenti, Un tentativo di riduzione della dissonanza prenderà una o più forme:

1) la persona può provare a cambiare una o più delle sue credenze;

2) la persona può acquisire delle nuove informazioni o convinzioni che le permetteranno di aumentare la consonanza presente e ridurre la dissonanza;

3) la persona può lasciare da parte o sminuire l’importanza delle conoscenze all’interno di una relazione dissonante”.

Se uno qualsiasi di questi tentativi è coronato da successo, è perché il soggetto deve aver ricevuto il sostegno fisico o sociale ricevuto dal suo ambiente naturale << come incontrare continuamente e unicamente i Testimoni di Geova alla Sala del Regno, alle assemblea e nel contesto sociale>>.

La dissonanza avrebbe potuto essere eliminata se il <<testimone di Geova>> avesse rigettato la credenza confutata e <<cessato di assistere alle riunioni e fare proselitismo>>. Ma più spesso l’impegno comportamentale nel loro sistema di credenze è così elevato che quasi ogni altra linea di condotta è preferibile.

E’ meno doloroso sopportare la dissonanza che rigettare il proprio credo e ammettere di essersi sbagliati. Si impedisce a sé stessi di vedere i fatti che comprovano che la predizione non si è verificata o che il credo è stato riconosciuto come manifestamente erroneo.

La razionalizzazione può ridurre un poco la dissonanza, Tuttavia per risultare veramente efficace la razionalizzazione necessita del sostegno di altre persone per rendere corretta la spiegazione o la riformulazione. E certamente c’è un modo affinché la restante dissonanza sia ridotta. Se sempre più soggetti possono essere persuasi che il sistema di credenze dei Testimoni di Geova è corretto, allora, dopo tutto, se è corretto, deve essere la verità.

Il mio principale obiettivo era quello di condividere la teoria della dissonanza cognitiva di Festinger applicata ai testimoni di Geova. Ma voglio anche aggiungere un approccio più recente della teoria della dissonanza cognitiva, quello di Saul McLeod, come riportato nel suo blog nel 2006: 

La dissonanza cognitiva implica atteggiamenti contrastanti riguardo le credenze o i comportamenti. Questo produce una sensazione di disagio che porta a una alterazione sia degli orientamenti, sia delle convinzioni personali, che dei comportamenti volti a ridurre il disagio e a ripristinare l’equilibrio . Ad esempio, quando le persone fumano (comportamento) e sanno che il fumo provoca il cancro (cognizione) <oppure, quando evitano gli ex testimoni di Geova (comportamento), e sanno che stanno facendo un ricatto emotivo che  induce anche a suicidi (cognizione)>

McLeod sottolinea che la teoria della dissonanza cognitiva di Festinger suggerisce che tutti noi abbiamo una motivazione interiore per contenere armoniosamente tutti i nostri atteggiamenti e le credenze e per evitare lo squilibrio (o dissonanza).

Gli atteggiamenti possono cambiare a causa di vari fattori interni alla persona. Un fattore importante è il principio della coerenza cognitiva, mentre Festinger pone l’accento sulla dissonanza cognitiva. Questa teoria parte dall’idea che noi cerchiamo coerenza tra le nostre convinzioni e gli atteggiamenti in tutte le situazioni in cui due cognizioni sono incompatibili. In presenza di una forte motivazione per mantenere la coerenza cognitiva questo può portare a comportamenti irrazionali e talvolta inadatti

Secondo Festinger, possediamo numerose conoscenze sul mondo e su noi stessi; quando queste si scontrano,  viene registrata una discrepanza, e ne risulta uno stato di tensione conosciuto come dissonanza cognitiva.  Quando l’esperienza della dissonanza è sgradevole, siamo motivati ​​a ridurla o a eliminarla e raggiungere una consonanza o un’armonia

La dissonanza cognitiva studiata da Leon Festinger, deriva dai risultati di uno studio concernente l’osservazione dei partecipanti di un culto (apocalittico) che credevano che la terra sarebbe andata distrutta da un’inondazione, e da quello che successe ai membri quando l’inondazione apocalittica non si verificò, in particolare a coloro che erano realmente impegnati e avevano abbandonato le loro case e i posti di lavoro per operare per il culto.

Anche se i membri più socializzati erano più propensi a riconoscere che essi erano stati degli stupidi ed erano pronti a concludere l’esperimento, i membri impegnati erano quelli pronti a reinterpretare le prove per dimostrare che avevano ragione, e che se la terra non era stata distrutta, era stato grazie alla fedeltà dei membri della setta .

Quindi, se non siete un Testimone di Geova – o se siete un ex TdG – ricordate che non si possono davvero cambiare le credenze di un testimone di Geova  attivo presentandogli fatti e dati. Anche se il testimone è un membro della vostra famiglia, o un amico, si ha poca o alcuna possibilità di cambiarne la convinzione, se lui ,(o lei),  è impegnato nel proselitismo attivo, se partecipa regolarmente alle riunioni e se limita il suo contatto sociale ai compagni di fede.

Confutare con la logica  le credenze bizzarre dei Testimoni di Geova con l’aiuto di fatti e dati, rafforzerà più probabilmente, (secondo Festinger), i loro insegnamenti, le loro ansie, le loro paure e  le direttive imposte dalla Società Torre di Guardia.

Libera traduzione a cura dell’Associazione Vittime della Torre di Guardia

FONTE: AAWA

http://aawa.co/blog/cognitive-dissonance-and-jehovahs-witnesses/

RELAZIONI SETTARIE: DAL BISOGNO ALLA DIPENDENZA I Nuovi Movimenti Religiosi

15 Settembre 2015

CARATTERISTICHE SETTARIE NEI NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI

Alcuni movimenti religiosi, pur senza appartenere apertamente alla categoria delle sette, possono condividere con queste alcune caratteristiche. Una vera religione non forza, ricatta, aliena, diffama né minaccia in alcun modo chiamando traditore chi decide di ritirarsi. Non impone quote o lavoro in cambio della salvezza e si limita a trasmettere e incoraggiare la dottrina professata o ad offrire un servizio spirituale completamente gratuito, sostenuto da donazioni, senza quote permanenti od obbligatorie, rispettando la dignità umana.

Questi nuovi movimenti, con tinte settarie, offrono vantaggi apparenti che attirano coloro che si avvicinano giacché a partire da un dato momento, è Dio, o il leader del gruppo, -solitamente un inviato di Dio- , che risolverà i problemi.  Questo però non avviene gratuitamente come può sembrare. Bisognerà obbedire alla volontà divina che solo il leader naturalmente conosce. Lo svantaggio è che questo tipo di relazione con Dio e con il leader, favorisce lo sviluppo di atteggiamenti immaturi, una crescente incapacità di prendere decisioni e assumersene le conseguenze, ossia, di agire in maniera sana e adulta gestendo la vita con autonomia.

In breve, una religione settaria presenta queste caratteristiche:

– E’ totalitaria, dittatoriale e con tratti intolleranti, si avvale di una leadership o di un guru, utilizza tecniche di manipolazione psicologica e si presenta sotto forma di associazione religiosa, gruppo sociale, culturale, ecc

– Richiede eccessiva devozione o dedizione a qualche ideologia.

– Attraverso un sistema strutturato di regole su come vivere, i seguaci tendono ad assumere posizioni servili per rispondere alle aspettative del loro culto.

– Lo sfruttamento può essere fisico, psicologico e /o economico.

– Induce la credenza che maestri e leader hanno sempre buone intenzioni, poiché operano per eliminare difetti e peccati. Questo fa sì che i membri accettino la superiorità, la dipendenza e l’intromissione nelle loro decisioni e azioni. Uno dei requisiti affinché questo sia possibile è che la persona non sia grado di riconoscere qualsivoglia condotta malevola, risultato che si consegue attraverso un processo sistematico di indottrinamento.

– Genera rotture in differenti ambiti , come, ad esempio, nel precedente modo di pensare, nelle convinzioni anteriori, nelle relazioni affettive, ecc.

– Promulga un modello di trasformazione omogenea, indipendentemente dalle differenze individuali o dalla autonomia personale.

– Utilizza le persone usando le loro competenze e risorse a beneficio degli obiettivi nascosti del gruppo.

– Sfrutta le necessità e le preoccupazioni, favorendo sentimenti di colpevolezza e la paura dell’abbandono, dando l’impressione che coloro che non seguono il “cammino”, ossi quelli del mondo esterno, sono responsabili di ogni male e saranno perduti. Invece, entrando a far parte del gruppo, si compirà la volontà di Dio, superandosi, illuminandosi e sacrificandosi.

Il leader, dal suo canto, è spesso molto carismatico ed esperto nel celare i suoi obiettivi dietro valori culturali o religiosi, così come a individuare le esigenze emotive, psicologiche e fisiche delle persone.

Per questo, il leader presenta particolari tratti caratteriali, come una ossessione per il controllo e un estremo interesse per la grandezza, il potere e la ricchezza, un forte bisogno di ammirazione e di accettazione, la convinzione di possedere la verità assoluta e un modo di relazionarsi basato sul dominio e la sottomissione, non sulla solidarietà e il rispetto.

Dall’esterno, è facile rendersi conto che questi movimenti sono, soprattutto, un business. Offrono l’appagamento dei bisogni delle persone che variano a seconda delle situazioni sociali. Il prodotto deve avere proprietà curative miracolose e, di conseguenza, per garantire il successo, ci si deve guadagnare la fiducia dei clienti/adepti eliminando qualsiasi domanda o dubbio. Per convincere qualcuno di essere un rappresentante di Dio, è necessaria una complessa strategia di marketing  che richiede ore di colloqui, meditazione, messaggi subliminali e suggestioni. Dopo questo, mantenendo le condizioni poste, la gente crederà di aver raggiunto i propri risultati, aver compiuto la propria missione e /o di fare la volontà di Dio.

E’ importante chiarire che in questi movimenti si gioca con la fede e con la necessità di evoluzione personale e spirituale e non con l’intelligenza delle persone. Pertanto, questi gruppi sono pieni di una diversità umana indifferente alle condizioni sociali, economiche, educative o intellettuali. Il profilo dei seguaci è quello di un soggetto preoccupato di trovare risposte alle sue inquietudini vitali, o di qualcuno semplicemente in cerca di un cambiamento di vita. Non sorprende quindi che anche adepti con una carriera professionale, cerchino di trasmettere dottrine religiose alle persone con cui lavorano, e questo è molto facile da riscontrare soprattutto in ambienti dove si opera per migliorare la qualità della vita delle persone. In questi casi le scelte personali si mescolano con la pratica professionale, arrivando dunque a estendere questa forma di relazione settaria al settore professionale, attentando all’etica e alla premessa fondamentale di ogni relazione umana in termini di difesa della dignità e del libero arbitrio.

NOTA: La prima parte dell’articolo è consultabile qui:

https://favisonlus.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=14727&action=edit

Libera traduzione a cura favisonlus e Associazione vittime della torre di guardia

FONTE ORIGINALE:

http://blogs.elespectador.com/maria-clara-ruiz-psicoterapia-y-otras-posibilidades/2015/09/09/las-relaciones-sectarias-de-la-necesidad-a-la-dependencia/

AUTRICE: María Clara Ruiz

L’articolo è consultabile anche sul blog favisonlus

RELAZIONI SETTARIE: DAL BISOGNO ALLA DIPENDENZA (seconda parte)

ESCLUSIVO: Fotografata in libertà la donna testimone di Geova, considerata la “mamma più malvagia” del Regno Unito

13 Settembre 2015

TESTIMONE DI GEOVA TORTURO’ I SUOI FIGLI, ORA PASSEGGIA LIBERAMENTE E SENZA RIMORSI

Eunice Spry e i suoi tre figli adottivi

Eunice Spry, la donna considerata la madre più sadica del Regno Unito, è stata sorpresa a godersi una passeggiata, dopo essere stata liberata a metà della pena detentiva inflittale, (14 anni di reclusione), per aver barbaramente torturato i suoi tre figli adottivi. Testimone di Geova, la Spry, oggi 71enne, è stata immortalata in alcune foto, pubblicate sul quotidiano britannico The SUN, che la ritraggono dietro occhiali spessi con indosso un soprabito blu, mentre sta allontanandosi da un supermercato poco distante dall’ostello in cui è alloggiata.

I suoi tre figli, Victoria, Alloma e Christopher, adottati nel 1991, soffrirono per decenni dei terribili abusi fisici e psicologici a cui li sottoponeva. Condannata nel 2007 per 26 capi di imputazione per abusi su minori, la Spry, una fanatica della sua fede, aveva voluto crescere i bambini in accordo con le sue credenze ed era convinta fossero posseduti dal diavolo. Lo scorso anno, la “madre più malvagia d’Inghilterra”, ha però ottenuto la libertà

http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/5994/It-was-all-in-the-name-of-God.html

http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/5659093/Woman-tells-of-her-hell-with-evil-foster-carer-Eunice-Spry.html

Vedendo le foto della madre, Alloma, oggi 30enne, è sobbalzata e ha esclamato: “E’ invecchiata ma è lei…Non ho nulla da dirle e non voglio vederla mai più…L’abuso era così doloroso che non potevi minimamente reagire”

Fonti affermano che la Spry, nei suoi spostamenti abbia viaggiato su un autobus pregando con i Testimoni di Geova, ignari dei suoi crimini. Rapporti evidenziano che, dopo alcuni spostamenti, recentemente la donna si è trasferita nella cittadina di Tewkesbury a 10 miglia dalla casa in cui Alloma vive con i suoi due figli. ” E’ spaventoso “, è stato il commento di Alloma, ” temo possa molestarmi “.

La figlia Victoria, oggi 28enne, ha detto che per quanto la madre possa essere cambiata “quegli occhi non cambieranno mai”. Da bambina fu costretta a mangiare cibo per gatti, il volto le venne sfigurato con carta vetrata e fu colpita a calci così forti che dovette subire un intervento chirurgico ricostruttivo. Aveva smesso di parlare anche coi compagni di scuola. La giovane si chiede come la giustizia abbia potuto metterla fuori dato che non ha compreso la gravità della sua condotta né ha mai mostrato alcun rimorso.

Anche Christopher, 26 anni, porta i segni delle orribili torture: le sue ginocchia sono compromesse, necessita di un intervento chirurgico alla schiena, soffre di disturbo post traumatico da stress e spesso riesce a dormire solo tre ore a notte.

Della madre adottiva dice che è una psicopatica e che è una fortuna non abbia ucciso nessuno. Aggiunge che saperla fuori è terribile, poiché potrebbe far del male a qualche altro bambino. Vedere la foto lo fa infuriare dato che sembra stia conducendo una vita normale, quella vita a lui impedita per gli esiti delle sevizie. Tuttavia Christopher si ritiene orgoglioso di essere sopravvissuto agli abusi; per quanto male e danni abbia causato, sua madre, non ha vinto.

Conclude sottolineando che bisogna rispettare la giustizia, anche se, in questo caso, sembra davvero che giustizia non sia stata fatta.

Notizia liberamente tratta dall’articolo a firma di Mike Hamilton “Free: UK’s most evil mum EXCLUSIVE: Foster kids’ fury as sadistic torturer enjoys stroll to shops“, pubblicato su The SUN in data odierna e consultabile qui:

http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/6635926/Sadistic-foster-mum-freed-halfway-through-sentence.html